LIBERI PENSIERI
IL CORAGGIO DI ESSERE AUTENTICI

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Ci vuole molto coraggio per andare controcorrente e manifestarsi in modo AUTENTICO, esprimendoci per come ci sentiamo realmente in un quel momento. Solo le persone sicure di sé, con una buona intelligenza emotiva, sono infatti in grado di riconoscere ed esprimere le proprie emozioni, compresa la sofferenza… Del resto la parola “coraggio” deriva dal latino coraticum che è legato all’idea di avere il cuore o la forza interiore per affrontare situazioni difficili con determinazione e audacia. Ma quanti hanno realmente il coraggio di essere autentici oggi, senza scivolare in ostentazioni strappalacrime da un lato o, viceversa, in modelli tipo superman o wonderwoman sempre positivi dall’altro? E, soprattutto, cosa occorre coltivare per giungere a un simile risultato?
Il termine “autenticità” deriva dal greco antico “αὐθεντικός” (authentikós) che significava “genuino” o “originale”. Essere autentici significa quindi essere “veri”, nel senso di coerenti a sé stessi in termini di IDENTITÀ e VALORI.
Spesso l’autenticità viene confusa con la sincerità, ma a ben guardare, pur essendo concetti correlati, sono ben distinti sul piano psicologico: mentre l’autenticità riguarda l’ESSERE, in particolare il modo in cui ci rapportiamo a noi stessi e agli altri vivendo in modo congruente con i nostri valori e la nostra identità, la sincerità d’altro canto riguarda il FARE, in particolare il nostro comportamento comunicativo e la veridicità delle nostre informazioni.
Siamo autentici quando manifestiamo pensieri, emozioni e valori in modo coerente. Affinché ciò accada, dobbiamo essere innanzitutto capaci di riconoscere i nostri sentimenti, opinioni e desideri, quindi accettarli ed esprimerli in modo coerente e sincero. Questo implica un alto livello di consapevolezza e un volontario impegno a vivere coerentemente a sé stessi, indipendentemente dalle aspettative sociali o delle persone a noi vicine.
La sincerità dal canto suo, si riferisce soprattutto al fatto di dire la verità (o ciò che riteniamo essere tale) in una data situazione, pertanto è legata principalmente all’onestà nelle parole e nelle azioni. Potremmo quindi essere totalmente sinceri nel dire all’altro ciò che pensiamo, ma non necessariamente esprimere pienamente le nostre emozioni o condividere in toto il nostro pensiero. In pratica, ciò che diciamo sarà vero, ma non per forza sarà tutto ciò che pensiamo.
IN UN MONDO DISINTERMEDIATO DALLE TECNOLOGIE E SEMPRE PIÙ ACCELERATO, DOVREMMO SVILUPPARE MOLTA PIÙ AUTENTICITÀ, SIA NELLE RELAZIONI PERSONALI CHE IN QUELLE PROFESSIONALI
Per farlo dobbiamo far ricorso alla FIDUCIA, in noi stessi e nell’altro. Il combinato disposto di autenticità e fiducia, infatti, ci permetterebbe di risparmiare energie e tempo preziosi, da dedicare a coltivare la relazione partendo dal considerare “vero” ciò che manifestiamo l’uno con l’altro. Si tratta forse di un’utopia, dato che siamo, chi più chi meno, strutturalmente condizionati dall’intimo desiderio di essere riconosciuti e accettati socialmente e quindi propensi, a indossare sistematicamente una “maschera” per dare la migliore impressione possibile. Ma trovo che sia uno sforzo collettivo necessario, per non disperdere tempo ed energie in costanti e faticose revisioni valutative che drenano energie preziose e ci lasciano una fastidiosa sensazione d’incertezza…
E VOI, CHE NE PENSATE?
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